Il gatto prova emozioni?
Nel momento in cui si valutano le emozioni del gatto un errore, che viene fatto molto comunemente, è quello di riversare sentimenti umani attribuendoli all’animale. I gatti provano emozioni ma le vivono e le esprimono in modo diverso; alcune emozioni sono simili alle nostre, mentre altre sono diverse, ad es. il dolore ed il lutto sono emozioni provate da tutti gli esseri viventi, può variare l’intensità vissuta dal singolo (come succede anche nell’uomo), ma di base sono sentimenti che tutti provano.
E’ importante cercare di entrare in empatia e quindi sentire nel vero senso della parola le emozioni del micio. Non bisogna mai attribuire sentimenti umani su un individuo non umano, ma cercare di riconoscere le sue emozioni nel modo corretto. Le emozioni del gatto si sono evolute nel tempo per adattarsi a situazioni molto diverse rispetto appunto a quelle umane.
L’emozione dipende dall’umore e dalla personalità. E’ una reazione personale, soggettiva e unica. L’evento che ha generato una forte emozione tende ad essere ricordato.
L’emozione dura soltanto qualche secondo/minuto, oltre tale periodo si parla di cambiamento dell’umore. L’emozione provoca un’espressione corporea automatica, non controllata e delle reazioni fisiologiche (mimica facciale, altezza del corpo, postura, movimento della coda, ecc..).
L’umore (timia) è uno stato emotivo di base.
L’umore ha la capacità di influenzare le emozioni, le cognizioni, le percezioni, i comportamenti e le reazioni. Gli umori si possono classificare in 3 categorie in base alla loro durata:
-quelli legati alla personalità (temperamento)
-quelli legati all’organismo ad es. fisiologici (timore, ansia, irritabilità, ecc..) o patologici (come depressione)
-quelli di breve durata, da alcuni minuti ad alcuni giorni (come le emozioni/sensazioni prolungate dovuti ad eventi esterni).
Le emozioni possono essere istintive o come conseguenza dello sviluppo delle relazioni sociali.
Il gatto possiede una serie di emozioni che lo aiutano ad adattarsi ed a sopravvivere, ma gli servono anche a creare legami tra gli essere viventi (umani e non).
Le emozioni possono essere:
- primarie ossia fondamentali, semplici, impulsive e legate alla sopravvivenza ed al mantenimento del suo stato di equilibrio. Sono facilmente visibili e riconoscibili. Tra le emozioni fondamentali ci sono: sorpresa, paura, rabbia, gioia, tristezza e disgusto.
- secondarie che nascono a seguito di determinate risposte e sono pertanto più flessibili, sono subordinate a delle cognizioni e sono di conseguenza delle sensazioni. Tra le emozioni secondarie ci sono: stress, depressione, euforia.
Le emozioni di base (paura, disgusto, rabbia,..) provocano quindi dei cambiamenti chimici nel corpo in risposta ad uno stimolo; le emozioni però non sono solo indotte dai cambiamenti fisiologici ma anche da una componente mentale coinvolta.
Il gatto prova emozioni ed è empatico, sa cogliere le espressioni più piccole e sottili di ogni individuo (umano e non) ed è sensibile all’umore altrui; tenderà quindi a comportarsi in modo diverso:- se l’umano è sorridente, si avvicinerà- se è preoccupato, si allontanerà.Il gatto è in grado di interpretare la comunicazione non verbale, di cogliere le sfumature espressive, di riconoscere gesti ed espressioni, di imparare a conoscere con il tempo tutti i membri della famiglia in tutte le loro sfaccettature ed a valutare la risposta adeguata alla situazione. L’affetto che il gatto prova, si manifesta tramite lo strusciarsi, il “fare la pasta”, il chiedere le carezze. Spesso ci sono delle incomprensioni tra uomo e gatto, che sono dovute all’errata interpretazione di alcune azioni e sentimenti. Le emozioni del gatto vanno interpretate nel modo corretto, bisogna cercare di mettere da parte i propri sentimenti per accogliere quelli del micio, non sempre è facile, ma se alla base c’è il desiderio di rendere felice e sereno il proprio gatto si riuscirà a sviluppare nel tempo l’empatia.
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